giovedì 23 febbraio 2012

Marchionne da obiettore a guerrafondaio di Confindustria

Mercoledì, 22 febbraio 2012 - 16:11:00
di Giovanni Esposito
Pur avendo assolto al servizio militare presso una base Nato, ho sempre avuto grande stima e rispetto per l’obiezione di coscienza, poiché la considero scelta legittima e comprensibile. Meno condivisibile sarebbe risultato, se uno di questi obiettori mi avesse, successivamente, detto: "Poiché ricorre l’avvicendamento dello Stato Maggiore, se nominate alti ufficiali di mio gradimento, sono pronto ad imbracciare le armi".
Il dottor Sergio Marchionne ha, legittimante, abbandonato la Confindustria che si rifiutava di appiattirsi alle sue posizioni, ma ora pretende di indicane il Presidente rinnovatore, ipotecando un suo probabile rientro.
Mi hanno insegnato che credere nella buona fede altrui è cosa buona è giusta. Ciò non di meno, la galassia Fiat ha sempre condizionato la vita dell’associazione degli industriali, ne ha espresso la penultima guida (lo stesso dott. Montezemolo che ha rifilato ai risparmiatori, azioni del Sole 24 Ore a 5,75 euro – oggi a 0,72 euro - non prendendone, saggiamente, neanche una per sé) ed il presidente invocato (che guida un gruppo che fornisce freni proprio alle auto delle galassia Fiat) per gli ultimi otto anni ne è stato numero due.
Non voglio, quindi, insinuare che si auspichi la restaurazione, è certo, però, che neanche di rinnovamento si tratti.
In merito ai rientri, più che di quello della Fiat in Confindustria, mi accontenterei della riallocazione produttiva di qualche modello di auto nelle fabbriche nostrane.
http://affaritaliani.libero.it/economia/marchionne-confindustria220212.html

1 commento:

  1. Mercoledì, 22 febbraio 2012 - 16:11:00
    di Giovanni Esposito

    Pur avendo assolto al servizio militare presso una base Nato, ho sempre avuto grande stima e rispetto per l’obiezione di coscienza, poiché la considero scelta legittima e comprensibile. Meno condivisibile sarebbe risultato, se uno di questi obiettori mi avesse, successivamente, detto: "Poiché ricorre l’avvicendamento dello Stato Maggiore, se nominate alti ufficiali di mio gradimento, sono pronto ad imbracciare le armi".

    Il dottor Sergio Marchionne ha, legittimante, abbandonato la Confindustria che si rifiutava di appiattirsi alle sue posizioni, ma ora pretende di indicane il Presidente rinnovatore, ipotecando un suo probabile rientro.

    Mi hanno insegnato che credere nella buona fede altrui è cosa buona è giusta. Ciò non di meno, la galassia Fiat ha sempre condizionato la vita dell’associazione degli industriali, ne ha espresso la penultima guida (lo stesso dott. Montezemolo che ha rifilato ai risparmiatori, azioni del Sole 24 Ore a 5,75 euro – oggi a 0,72 euro - non prendendone, saggiamente, neanche una per sé) ed il presidente invocato (che guida un gruppo che fornisce freni proprio alle auto delle galassia Fiat) per gli ultimi otto anni ne è stato numero due.

    Non voglio, quindi, insinuare che si auspichi la restaurazione, è certo, però, che neanche di rinnovamento si tratti.

    In merito ai rientri, più che di quello della Fiat in Confindustria, mi accontenterei della riallocazione produttiva di qualche modello di auto nelle fabbriche nostrane.

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