lunedì 17 ottobre 2011

La truffa delle scelte generiche ed inespresse del 5 e dell'8 per mille

Lunedì, 17 ottobre 2011 - 14:08:08
di Giovanni Esposito
Lo Stato Italiano permette, in sede di dichiarazione dei redditi, di destinare il 5 per mille dell’Irpef a finalità di interesse sociale e l’8 per mille alle confessioni religiose (o allo Stato) per scopi definiti per legge. Abbiamo già parlato  di alcuni fattori generali che ne potrebbero consigliare la modifica se non addirittura la soppressione. Ma esistono delle criticità che in un momento di sacrifici, risultano inaccettabili: infatti molti contribuenti ritengono che, non effettuando alcuna scelta, i soldi non vadano a nessuno, ma si sbagliano!
In forza degli 47, 48 e 49 della legge 20 maggio 1985, lo Stato Italiano ripartisce, in base alle scelte dei contribuenti, l’8‰ “dell’intero” gettito fiscale IRPEF, fra le sette confessioni religiose e lo Stato stesso in proporzione al numero delle scelte espresse da ciascun contribuente. Nonostante molti contribuenti non esprimano alcuna preferenza, la ripartizione dell’intero gettito deriva dall’art. 47 della citata legge che recita "…In caso di scelte non espresse da parte dei contribuenti, la destinazione si stabilisce in proporzione alle scelte espresse". In altre parole l’8 per mille dell’Irpef di chi non effettua alcuna scelta viene in ogni caso ripartito. Tale previsione non appare condivisibile poiché risulta in contrasto con l’assioma che in un stato di diritto chi tace non acconsente, bensì non dice niente.
La possibilità che i contribuenti possano destinare una quota pari al 5 per mille dell'Irpef a finalità di interesse sociale fra i circa 42 mila enti di volontariato iscritti, viene, invece, stabilita anno per anno (Dl n. 225 del 29/12/2010, convertito dalla Legge n.10 del 26 febbraio 2011). Lo Stato destina, in questo caso, solo il gettito derivante dalle “scelte” dei contribuenti, ma da la possibilità di effettuare le cosiddette scelte generiche, che vengono ripartite in base alle scelte espresse.
Secondo gli ultimi dati aggiornati (che inspiegabilmente il Ministero diffonde con vari anni di ritardo), nel quadriennio 2000-2003, lo Stato italiano ha elargito alle confessioni religiose (in prevalenza la Chiesa Cattolica) 3,8 miliardi di euro, senza che i relativi contribuenti avessero effettuato alcuna scelta.
Ma queste diposizioni sono una truffa! Una modifica delle normative volta a far rimanere nella fiscalità generale la quota Irpef delle scelte inespresse dell’8 per mille e delle scelte generiche del 5 per mille, permetterebbe di ricondurre il gettito di tali opzioni ad una ripartizione in linea con la reale volontà dei contribuenti e di realizzare un consistente risparmio per l’erario di quasi un miliardo di euro l’anno.
Un analisi dei dati (migliaia di euro)
truffa tabella 1
truffa tabella 2
Ne deriva che il risparmio strutturale:
truffa tabella 3
http://affaritaliani.libero.it/economia/la-truffa-delle-scelte-sull-8-per-mille171011.html

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