martedì 4 ottobre 2011

Tremonti in... manovra? Meglio una patrimoniale

Venerdì, 15 luglio 2011 - 13:39:00
Di Giovanni Esposito
Quando nel 1992 scoppiò tangentopoli, mai avrei pensato di rimpiangere il Caf (Craxi, Andreotti, Forlani). La classe politica, che la plebaglia italica congedòcon il lancio di monetine, ci lasciò il debito pubblico al 108% del Pil.
In questi giorni sarà varata l'ennesima manovra, ma i nuovi, aggiuntivi ed iniqui sacrifici richiesti non riusciranno ad abbattere strutturalmente il debito pubblico che, dopo un ventennio di seconda repubblica, viaggia al 119% del Pil.
Sarà inutile perché la finanza pubblica non si fa con i balzelli su "deposito titoli" che troveranno altri (para)lidi fiscali, né con la rimodulazione degli incentivi sulle ristrutturazioni edilizie, nati proprio per recuperare gettito in un settore ad altissima evasione.

Se, come io credo, fossero indispensabili dei sacrifici, maggior senso avrebbe avuto l'introduzione di una patrimoniale sugli immobili, accompagnata da un'addizionale Irpef per le case detenute a "diposizione" (quelle non locate e non adibite ad abitazione principale): infatti la base imponibile sarebbe certa (algoritmo basato sulla rendita catastale), l'imposta sicuramente esigibile, non potrebbe avere effetti distorsivi perché gli immobile non scappano da nessun parte, avrebbe un effetto limitato sui consumi e sarebbe sicuramente equa e progressiva in relazione al patrimonio posseduto.

Qualche numero: i circa 65 milioni di unità immobiliari nazionale hanno un VIP (Valore Imponibile Potenziale) di 2.800 miliardi di euro. Un'aliquota del 5%equivarrebbe ad un gettito di 140 miliardi di euro (onere medio di 2 mila euro ad immobile) che abbatterebbe dell'8% il debito pubblico. A proposito di una merce rara nel Bel Paese, l'onestà intellettuale: la patrimoniale la pagherebbe anche il sottoscritto. 

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